Dal 7 al 9 ottobre Cavallino Treporti “capitale” del giornalismo agroalimentare, turistico e ambientale. Eletti in Consiglio i soci ARGA Lazio Ambrogi, Briguglio, Bruni e Tomei
«Siamo consapevoli di come il nostro compito di giornalisti che si occupano di agroalimentare, ambiente e turismo, sia particolarmente importante in relazione agli scenari che si stanno delineando, soprattutto dal punto di vista del cambiamento climatico. L’impegno primario sarà la formazione dei giovani, che devono tornare ad appassionarsi alla professione». Così Roberto Zalambani, rieletto per acclamazione alla presidenza dell’UNARGA (una modifica allo Statuto ha così modificato la sigla dell’UNAGA, l’Unione delle associazioni regionali dei giornalisti specializzati in questi settori) a conclusione del Congresso che ha visto riuniti a Cavallino Treporti (Ve), una cinquantina di giornalisti appartenenti alle Arga di tutt’Italia.
UNARGA, infatti, è l’unico gruppo di specializzazione della Federazione nazionale della stampa che ha una rappresentanza in ogni regione. Assieme a Zalambani, entrano nella Giunta esecutiva i vicepresidenti Fabrizio Stelluto (Veneto-Trentino-Alto Adige), Geppina Landolfo (Campania), Roberto Ambrogi (Lazio), segretario generale Gian Paolo Girelli (Friuli-Venezia Giulia), segretario generale aggiunto Donato Fioriti (Abruzzo), tesoriere Efrem Tassinato.
Oltre ai membri eletti nella Giunta, per quanto riguarda ARGA Lazio nel Consiglio Nazionale (che ha anche visto modificato lo Statuto e, come al solito, rimarrà in carica per i prossimi quattro anni) oltre al Presidente Roberto Ambrogi risultano eletti la Vicepresidente Tiziana Briguglio ed i soci Giuseppe Bruni (il quale coordinerà la Commissione Rapporti con i Ministeri) e François Tomei (confermato tra i revisori dei conti).
«È stato per noi impegnativo organizzare il Congresso nazionale UNARGA in Veneto, ma siamo soddisfatti di aver portato l’attenzione su un territorio – quello di Cavallino Treporti – meno conosciuto rispetto a città come Venezia e Verona, ma particolarissimo dal punto di vista ambientalistico e climatico. La sfida per il prossimo triennio sarà proprio quella di dare luce ad angoli meno frequentati dal turismo di massa, ma non per questo meno interessanti. L’altra sfida che dovremo affrontare è quella di una comunicazione corretta anche sul fronte delle questioni ambientali, pensiamo alla siccità che quest’estate ha colpito il Veneto, o alla recente alluvione delle Marche. Soprattutto noi giornalisti specializzati su questi temi, siamo chiamati a fare la nostra parte», ha detto Fabrizio Stelluto, presidente Arga Veneto e Trentino, associazione che ha curato l’organizzazione del Congresso.
Il documento finale del Congresso, illustrato dal Presidente del Comitato tecnico-scientifico del Gruppo, Mimmo Vita, traccia le linee programmatiche del prossimo quadriennio e impegna la Federazione nazionale della stampa e l’Ordine nazionale dei giornalisti a prendersi ancora più a cuore il futuro della professione.
Questo il testo del documento finale:
«A fronte della drammatica situazione connotatasi in questo ultimo triennio segnato dalla crisi pandemica e dalla scellerata guerra della Russia contro l’Ucraina, con ricadute negative sull’economia globale e specie per i comparti agricolo, ambientale ed energetico, il mondo dell’informazione è chiamato ad interrogarsi sul proprio ruolo e sulle proprie responsabilità.
Solo una citazione: come hanno sottolineato recentemente gli scienziati italiani che si occupano di questioni climatiche in una la lettera presentata al Presidente Mattarella, appare ormai urgente e imprescindibile realizzare “azioni di adattamento che rendano noi e i nostri territori più resilienti… investendo con decisione e celerità le risorse peraltro disponibili del PNRR”.
L’ UNARGA – i giornalisti agricoli, alimentari, ambiente ed energie italiani, Gruppo di specializzazione della FNSI su queste tematiche, riunito a Cavallino Treporti (VE) per il Congresso nazionale – è consapevole dell’importante funzione che la propria professione è chiamata a svolgere.
L’Assemblea UNARGA afferma: ci rendiamo conto, per le trasformazioni che l’informazione ha subìto in quest’ultimo decennio dovute all’entrata delle nuove tecnologie e modalità di comunicazione, che anche il giornalismo può e deve essere sempre più sostenibile. Ovvero, deve puntare alla qualità dei contenuti informativi e su una giusta retribuzione del lavoro dei colleghi, fatto quest’ultimo degradato a livelli insostenibili. Con il risultato di una infodemia imperante carica di cosiddette fake news. L’informazione in campo agricolo, alimentare e ambientale incrocia, ovviamente, notizie e argomenti di carattere tecnico e scientifico. I temi che coinvolgono l’ambiente, la salute del consumatore e la gestione del territorio, sempre più in prima pagina perché richiesti dalla società civile, necessitano di grandi professionalità, conoscenza, deontologia.
È questo l’impegno storico dell’UNARGA, cioè offrire a tutta la platea dei giornalisti italiani un bagaglio di competenze e strumenti affinché si elevi la loro preparazione professionale per poter sempre meglio affrontare tematiche e problematiche che dalle pagine di settore vanno oggi migrando con frequenza a quelle della cronaca: si tratta di notizie relative alle crisi alimentari, climatica, emergenze meteo, crisi energetiche, etc.
L’impegno di questi anni delle varie ARGA regionali nel settore della formazione, anche per quanto sopra affermato, dovrà intensificarsi e venir sostenuto dagli Ordini regionali.
Alla FNSI l’Assemblea congressuale dell’UNARGA chiede ancor maggior controllo nei confronti degli editori che sottopagano, mal utilizzano e non valorizzano le professionalità esistenti ed entranti.
Agli editori chiede un forte impegno a favore dell’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro giornalistico professionale con un giusto compenso, cosa oggi generalmente disattesa nonostante la Carta di Firenze.
A questo obiettivo l’UNARGA richiama anche l’Ordine nazionale dei Giornalisti e la Federazione della Stampa Italiana, oltre lo stesso Governo che, per dovere istituzionale, deve garantire al cittadino una corretta informazione prodotta da un sistema equilibrato nelle sue varie articolazioni, oggi non più tale, tra carta stampata, radio, TV, web e social (art. 21 della Costituzione…».