Molto interessante, anche per chi pur vivendo a Roma non aveva ancora avuto modo di conoscerla, è stata la visita organizzata – grazie all’ “interessamento” del presidente dell’Unaga Roberto Zalambani – alla antica Spezieria di Santa Maria della Scala.
Posta al primo piano del convento adiacente alla Chiesa (realizzata tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600), nell’omonima piazza di Trastevere, la Spezieria – la stessa che nell’Ottocento fornì i medicinali ai Papi – è l’unica a Roma che abbia conservato inalterato l’aspetto seicentesco.
Si possono ancora visitare la sala delle vendite- nel cui soffitto campeggia lo stemma carmelitano entro una ghirlanda di fiori- e i vani adibiti al laboratorio sui cui sportelli delle finestre sono dipinti molteplici esemplari della flora officinale e sulle ante degli armadi ritratti di medici famosi dell’antichità; entro gli scaffali ci sono scritte ad olio che ricordano tutti i personaggi celebri che hanno visitato la storica farmacia.
Importanti spezierie romane erano quella dei francescani di Santa Maria dell’Aracoeli, dei Minimi di Trinità dei Monti, dei Gesuiti del Collegio Romano, dei Filippini di Santa Maria in Vallicella, dei Carmelitani di Santa Maria della Vittoria, ma l’unica che conservi gli ambienti e gli arredi originari (mortai in pietra e bronzo, basi in maiolica con scritte gotiche relative agli antichi contenuti, recipienti per decotti e infusi) è solo quella di Santa Maria della Scala.
La memoria della spezieria trasteverina si perpetua oggi nell’attività della moderna farmacia al pianterreno del convento in cui si vendono ancora liquori e preparati galenici prodotti secondo la formula carmelitana.
Dopo aver ammirato la Spezieria, è doverosa una visita alla Chiesa di Santa Maria della Scala, con i suoi preziosi dipinti e arredi barocchi: doveroso anche l’omaggio del presidente Unaga, Roberto Zalambani, e del Vicepresidente dell’Ordine dell’Emilia Romagna, Emilio Bonavita, a favore della “buona stampa”!