Pieno successo del corso “Agricoltura: l’era delle macchine”

La Sala Clemente del ministero dell’Agricoltura ha accolto mercoledì mattina, 8 luglio, i partecipanti al Corso di formazione organizzato insieme a FederUnacoma per una full-immersion nella «era delle macchine». Obiettivo dell’incontro è stato quello di far conoscere quali sono i limiti e le opportunità offerti oggi dalle nuove tecnologie nel settore primario, in un’ottica sia sociale che economica. L’agricoltura è infatti uno dei settori dove la tecnologia ha compiuto passi da gigante negli ultimi decenni: indubbiamente uno di quelli a maggiore richiesta di robot. Già oggi si contano migliaia di unità nel mondo, ma nel futuro se ne attendono molte di più. A questo sviluppo concorre ovviamente in modo preponderante la ricerca.

Sono diversi i progetti in corso in Italia, dove è maggiormente sentito il tema della difesa delle piante mediante sistemi robotici. Si evidenzia il lavoro dei centri di ricerca accademici, ma anche delle startup. In diversi casi, il mondo industriale guarda con interesse e acquisisce progetti per svilupparli a livello commerciale. In futuro, avranno maggiore diffusione i trattori autonomi, ma si darà più spazio all’impiego di tecniche dettate dall’Intelligenza Artificiale e si lavorerà all’integrazione tecnologica, specie in vista dello sviluppo dell’agrivoltaico e dell’agro-forestry. Si prevede anche lo sviluppo di sistemi di swarm robotic applicati al contesto agricolo. Tutti sistemi che avranno un impatto consistente non solo sul mondo del lavoro, ma soprattutto su quello della ricerca e dell’industria, condizionando le future scelte lavorative di migliaia di giovani, in Italia e nel mondo, ai quali dovranno essere date informazioni sempre più precise ed esaurienti per un loro efficace orientamento.

I lavori, moderati dal nostro presidente Roberto Ambrogi, si sono aperti con un intervento della dottoressa Simona Rapastella, Direttore Generale di FederUnacoma, seguito dalla relazione del responsabile del Servizio Tecnico della federazione, Davide Gnesini, relazione che si è snodata lungo tre filoni principali.

Innanzitutto, il relatore si è soffermato sulle innovazioni intervenute negli ultimi anni sulle trattrici agricole, descrivendo le evoluzioni sui sistemi di riduzione degli inquinanti allo scarico, sulle trasmissioni, e accennando ai trend attuali e futuri (digitalizzazione, elettrificazione); poi ha trattato il tema dell’agricoltura conservativa (di cosa si tratta, come si realizza, quali sono le attrezzature abilitanti) parlando in particolare delle macchine per la lavorazione del terreno, per la semina, per la gestione dei residui colturali; infine ha effettuato una panoramica sulle soluzioni tecniche per la riduzione dell’inquinamento ambientale, suddivise tra soluzioni base (già consolidate) e soluzioni evolute (più recenti e/o meno affermate presso le aziende agricole).

Gnesini-compresso

Di come l’informazione sia importante anche in campo agricolo, offrendo valore aggiunto alla produzione di cibo, e di come le competenze tecnologiche in agricoltura assumano maggiore rilevanza rispetto ad altri settori, ha parlato invece Daniele Bettini, un collega giornalista specializzato in tecnologia ed economia.

Bettini-Agrifarm-1

Ad Alessio Bolognesi, segretario di AgriDigital, funzionario tecnico di agricoltura digitale per FederUnacoma, è toccato invece entrare più nel vivo di quelle che sono le vere “novità” con cui oggi si lavora nei campi: dal monitoraggio via satellite (per strategie agronomiche più mirate ed economicamente valide) alla connettività delle macchine, ai nuovi servizi cloud e all’intelligenza artificiale applicata alle attività agricole.

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Sugli obiettivi a medio-lungo termine, su quelle che saranno le sfide da superare nell’immediato futuro in campo scientifico e industriale – stante il fatto che molte delle innovazioni che apparivano futuristiche solo qualche anno fa sono ormai diventate realtà – si è soffermato infine, nella relazione conclusiva, il prof. Lorenzo Marconi, ordinario all’Università di Bologna, dove da 30 anni è impegnato nella ricerca presso il Dipartimento di ingegneria elettrica e dell’informazione.

In particolare, il prof. Marconi ha evidenziato come gli studi più recenti sui motori elettrici da utilizzare sulle macchine agricole, con la realizzazione di prototipi destinati ad entrare in produzione nell’immediato futuro, dimostrino la loro piena efficacia. Anche la convinzione che il motore elettrico sia al momento appannaggio solo delle macchine di minori dimensioni va in parte sfatata: semmai si tratta di ripensare il modo di utilizzare le stesse macchine. Ad esempio, invece di affidare ad un solo grosso macchinario il lavoro su aree estese, appare più conveniente (sia dal punto di vista produttivo sia da quello ecologico) utilizzare più mezzi di minore dimensione.

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Il Capo Segreteria del ministro Lollobrigida, l’avv. Sergio Marchi, ha concluso i lavori ricordando l’impegno del ministero sul fronte della meccanizzazione agricola, sfruttando anche le risorse del PNRR (500 milioni di euro, di cui 400 destinati al settore dei trattori a zero emissioni) e quelle del Fondo Innovazione.

Numerosi e particolarmente interessati i colleghi che hanno seguito il corso, a ulteriore dimostrazione che gli incontri organizzati da ARGA Lazio in collaborazione con qualificati istituti, enti, federazioni imprenditoriali e sindacali dei settori di interesse dell’associazione, rappresentano un “plus” di non poco conto per gli operatori dell’informazione specializzata.