Storia, natura, gastronomia e artigianato hanno fatto da cornice all’educational organizzato nell’ambito del Cerealia Festival 2020 nella Riserva Naturale dei laghi Lungo e Ripasottile. All’evento ha partecipato anche l’Assessore all’agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati
Nella suggestiva cornice del parco adiacente alla sorgente del Santa Susanna, a Rivodutri, in provincia di Rieti, si è svolta nella mattinata di domenica 19 giugno la prima parte dell’educational organizzato dall’ARGA Lazio nell’ambito delle manifestazioni promosse da Cerealia Festival 2022.
Siamo stati numerosi i soci partecipanti, ospitati in modo mirabile dal Direttore, Vincenzo Lodovisi, e dal gentilissimo personale della “Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile”, che si sono preoccupati anche di farci assaggiare (in quantità considerevole) le specialità gastronomiche locali, in particolare uno dei PAT della zona, la squisita “trota reatina”.
Dopo il saluto del Presidente di ARGA Lazio Roberto Ambrogi, l’introduzione della socia Tiziana Briguglio, che è anche organizzatrice del Festival Cerealia, e quello del Direttore della Riserva, è intervenuta l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati, la quale ha assicurato il suo impegno personale e quello dell’amministrazione regionale per superare i numerosi problemi che – per gli operatori dell’intero territorio – si sono acuiti a causa della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina.
L’intervento dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati
Successivamente abbiamo potuto ascoltare dalla viva voce del prof. Roberto Lorenzetti (studioso che negli ultimi decenni ha diretto l’Archivio di Stato di Rieti) e del prof. Giuseppe Nocca (agronomo ed esperto di archeo-nutrizione) due interessanti “lezioni”.
Il resoconto della evoluzione orografica della piana reatina, dalla bonifica in epoca romana del lago Velino (con la nascita della Cascata delle Marmore) ai giorni nostri, insieme alla narrazione degli studi condotti – proprio in questa zona – da Nazareno Strampelli, con la realizzazione di centinaia di “nuovi grani” nei primi anni del secolo scorso, sono stati al centro della prolusione svolta dal prof. Lorenzetti, che si è basato in particolare sulle testimonianze dirette dell’archivio lasciato dal genetista marchigiano (che però proprio qui a Rieti ha trascorso la maggior parte della sua vita).
Da parte sua il prof. Nocca ha invece spiegato le proprietà organolettiche e nutrizionali del farro, il cereale principe nella dieta dell’antica Roma coltivato intensamente nella valle reatina in quell’epoca e posto in secondo piano dal frumento nel corso dei secoli, cereale che sta però tornando alla ribalta in questi ultimi anni proprio grazie agli studi scientifici che ne stanno rivalutando l’importanza.
Nel pomeriggio, dopo una rapida visita al museo degli attrezzi agricoli ospitato nel casale della Riserva, sempre a Rivodutri, la “carovana” si è spostata nel Centro incontri del Lago Lungo, dove si è svolta una dimostrazione pratica dell’utilizzo delle foglie di “guado” (il cui nome scientifico è “Isatis tinctoria”, una tra le più antiche fra le piante tintorie): il blu cobalto che se ne ricava, oltre che nella pittura, ha nella tintura delle stoffe il suo massimo impiego.
Sotto la guida e seguendo le spiegazioni del prof. Alberto Lelli, l’agronomo che dopo un lungo periodo di “dimenticanza” (era più facile e remunerativo coltivare altri prodotti, come il girasole) ha reintrodotto nella Riserva la coltivazione del guado, abbiamo potuto vedere con i nostri occhi il “miracolo” di come – lasciandone macerare le foglie e manipolando energicamente il liquido ottenuto – da un arbusto dai fiori gialli si ottenga in poco tempo un colorante naturale, peraltro mai uguale a se stesso e quindi assolutamente originale.
Una proprietà che la stilista romana Eleonora Riccio, presente all’incontro, ha utilizzato per la sua produzione di alta sartoria, basata completamente sulla naturalezza e sostenibilità dei coloranti utilizzati.
Eleonora Riccio: Sostenibilità e originalità nell’alta moda grazie al “guado”
Una giornata intensa, quindi, e – secondo l’unanime giudizio dei partecipanti – di estremo interesse, che ha fatto scoprire ai più un mondo sconosciuto e che ci ha spinto – come ARGA Lazio – a considerare l’opportunità di altre occasioni di visita: c’è infatti molto da fare, ancora, per promuovere la zona del reatino dal punto di vista turistico e culturale, ed è questo uno dei nostri compiti principali che non mancheremo di assolvere.
Lodovisi: una “Riserva” da godere e salvaguardare