Anche se sotto una pioggia che non ha dato tregua, il press tour organizzato da ARGA Lazio venerdì 1° marzo per visitare il museo di Piana delle Orme, in occasione della firma del protocollo “Musei in Rete” della Provincia di Latina, si è rivelato un interessante momento per conoscere una realtà unica non solo nella nostra regione ma in tutta Italia.
Il museo, infatti, raccoglie al suo interno cinquant’anni (e forse anche più) della recente storia del nostro Paese: una ricostruzione della vita nell’Agro Pontino dall’inizio del secolo scorso fino all’intera sua bonifica, da un lato, e la storia bellica dell’Italia dalle campagne coloniali in Africa alla fine della Seconda guerra mondiale.
Il tutto, attraverso reperti storici che l’ideatore e fondatore del museo, Mariano De Pasquale, ha raccolto pazientemente dal 1978 e che, dopo la sua scomparsa, l’attuale direttore scientifico Fosco Esposito ha continuato a recuperare ed organizzare anche con il sostegno della Regione Lazio e di varie associazioni che si occupano del settore museale.
Descrivere cosa si trova all’interno dei 30mila metri quadrati di esposizione è praticamente impossibile: non è, infatti, un solo museo, ma un insieme di vari musei dove sono raccolte testimonianze materiali di quella che è stata la vita quotidiana nelle campagne del nostro Paese nella prima metà del secolo scorso. La raccolta dei macchinari, degli attrezzi e dei mezzi agricoli utilizzati negli anni è impressionante.
Altrettanto impressionante, per numero di testimonianze concrete ma soprattutto per la storia che li ha visti protagonisti, i cimeli di ogni tipo della Seconda guerra mondiale, inseriti in scenografie fin troppo realistiche. La visita dei padiglioni che ospitano le varie raccolte è una continua scoperta: ogni padiglione è dedicato a un tema: il Giocattolo d’Epoca; la Bonifica delle Paludi Pontine; i Mezzi Agricoli d’Epoca; la Vita nei Campi. E poi i Mezzi Bellici d’Epoca, con le varie fasi della guerra: da el Alamein a Messina e Salerno; lo Sbarco di Anzio; la Battaglia di Cassino; le leggi razziali con le Deportazioni e l’Internamento. Un incredibile Polo aeronavale…
Insomma, ce n’è di materiale per trascorrere ore e ore in quello che rimane comunque un centro agrituristico con le sue aree di ristoro per una sosta in mezzo alla natura, con tanto di zone barbecue (ma anche con una mensa ben attrezzata e a costi contenuti), dove trascorrere un’interessante giornata di cultura e di riposo.
Un parco dedicato soprattutto ai ragazzi, quindi (ma non solo a loro), per far conoscere una realtà della vita italiana che va pian piano scomparendo nella memoria collettiva. Una risorsa che – con la firma, avvenuta appunto il 1° marzo, del protocollo MIR, “museinrete”, della provincia di Latina – si inserisce in un percorso virtuoso che tende alla promozione e quindi allo sviluppo socioeconomico dell’intero territorio pontino.
ARGA Lazio, da parte sua, non mancherà di avvalersi delle potenzialità di questo complesso museale, d’accordo con il suo Direttore scientifico, per organizzare incontri, convegni, corsi di formazione che possano contribuire all’accrescimento culturale della stessa categoria giornalistica. A partire da un prossimo corso di aggiornamento professionale sulla meccanizzazione agricola, da ospitare nel centro conferenze all’interno della struttura, dove già fanno bella mostra di sé centinaia di macchine che per decenni, durante il secolo scorso, hanno accompagnato il lavoro nei campi di intere generazioni di agricoltori.